Fare la venditrice ambulante con la OOLP
Mi rendo conto che sia passato un po’di tempo dall’ultima volta che ho raccontato qualcosa, non perché non siano accaduti mille fatti, ma perché di questi tempi si finisce sempre a parlare di questioni inerenti la pandemia o i vaccini e francamente non se ne può più.
Invece Elena mi ha fatto notare che questo weekend accade qualcosa che non accadeva da più di un anno…
Siamo state invitate a portare il nostro tavolino e i nostri libri in vendita in un bellissimo vivaio di rose qui nei dintorni di Torino.
Il vivaio di Maurizio Feletig, dopo varie vicissitudini del suo titolare, apre le porte al pubblico e lo fa con una bella festa, di due giorni, alla quale partecipiamo in diversi espositori come nelle manifestazioni florovivaistiche che per anni hanno vivacizzato la vita della libreria in primavera e autunno.
Roma, Genova, Bagnaia, Lonato del Garda, Pontenure (PC), Bosco Marengo (Al) sono solo alcune delle località che mi vengono in mente in cui la libreria ha avuto il piacere di portare i suoi libri in questi anni.
Le fiere normalmente si tengono in posti bellissimi, giardini, castelli a volte privati e sconosciuti ai più, ma la cosa più bella è la compagnia.
La compagnia degli altri espositori, che negli anni sono diventati amici, come Maurizio, persone appassionate del loro mestiere e con una cultura infinita nel loro campo e quasi sempre con un gran cuore; la compagnia dei clienti, che di anno in anno ti vengono a cercare, perché si sono affezionati al tuo banco e ai tuoi libri e non mancano di acquistare una novità o di ritrovare il libro che non avevano preso l’anno prima e a cui avevano ripensato per tutto l’inverno.
Negli anni sono capitate esperienze disastrose, dove in due giorni al freddo e alla pioggia si è venduto per pochi euro, non rifacendosi neanche lontanamente dell’investimento; sono capitati clienti famosi inaspettatamente appassionati di libri; risate e arrabbiature.
Ma le fiere, croce e delizia della libreria, sono sempre state fonte di grandi risate e di gran divertimento. Impagabili per Elena, per mio papà, per Anna la nostra fedelissima sostenitrice della prima ora che non si è mai tirata indietro, per me, i viaggi in Defender con la marcia corta inserita (Piacenza- Torino) o le serate passate nella splendida casa di Guido e Maria Laura Giubbini della rivista Rosanova per rifarsi del freddo preso al castello di Paderna sorseggiando vino squisito e strafogandosi di salumi speciali in porcellane inglesi…
Potrei andare avanti ore a raccontare aneddoti e risate annesse.
Qualche volta (raramente!) lauti guadagni.
La maggior parte delle volte venendo via pensando: “almeno ci siamo fatti conoscere!” , ma dopo questo anno di blackout, l’idea di tornare a fare la venditrice ambulante con la OOLP mi riempie di gioia ed emozione!

Lascia un commento